In nome della difesa della Movida alassina Villani recentemente ha proposto “ai responsabili” di fare un Consiglio Comunale per approvare una variante al P.U.C. per consentire alla discoteca Le Vele di riaprire. Una iniziativa fuori tempo massimo dopo che da mesi l’amministrazione Melgrati/Villani ha pasticciato su questo punto e oltretutto una iniziativa destinata a non avere nessun effetto pratico in quanto la situazione creatasi è sicuramente molto più complessa.
Ma contemporaneamente questa amministrazione decotta non ha aiutato minimamente i gestori della Capannina a continuare nella loro attività anche quando sembrava possibile un accordo con la proprietà dei terreni, anzi la licenza della discoteca veniva ritirata.
Ma quel che è peggio è che nello stesso Consiglio Comunale del 18 Aprile vi era al punto 10, l’approvazione, non avvenuta, del progetto di P.U.O. di iniziativa pubblica per l’area del Porto Turistico che avrebbe consentito la trasformazione dei cantieri nautici in Residence e di fatto avrebbe decretato la condanna alla chiusura dell’unica discoteca ancora esistente sul territorio alassio, la discoteca Al Porto, appunto. Infatti parallelamente a questa approvazione, che di fatto avrebbe consentito, neppur tanto velatamente, di realizzare attraverso lo stratagemma dei Residence dell’edilizia residenziale all’interno del Porto Turistico, erano già incominciate le manovre per convincere i titolari, che hanno un contratto fino al 2015, a chiudere anticipatamente la loro attività.
Quindi una doppia faccia di questa accoppiata Melgrati/Villani che da una parte finge di difendere la vita notturna alassina e dall’altra persegue sulla strada che le è più congeniale, vale a dire quella della cementificazione e della promiscuità tra pubblico e privato.
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