- PREMESSA
Dal 2° dopoguerra in poi, con la ripresa economica ,il turismo è cresciuto sempre più di importanza nel quadro economico del nostro paese, fino a diventarne una delle maggiori fonti di lavoro e reddito . La conformazione naturale dell’Italia che la vede per la maggior parte bagnata dal mare, ha favorito che sulle sue coste si andasse a sviluppare un’attività peculiare e creativa che negli anni i concessionari balneari hanno saputo valorizzare e con cui essi hanno contribuito a costituire e conservare un patrimonio culturale e sociale tipico, anzi unico, delle coste italiane ed europee.
- CHI NE E’ COINVOLTO
Per dare qualche cifra soltanto ad Alassio l'indotto in termini di persone che è occupato nel balneare è di circa un migliaio contando non solo i diretti operatori ma tutto il lavoro che intorno a tale mondo ruota(concessionari,collaboratori famigliari e dipendenti). Vorrei soffermarmi però non solo limitatamente a coloro i quali sono i principali interessati, poiché vengono coinvolti in modo indiretto moltissimi altri soggetti .
Ripercorrerei brevemente (per parlare di cose concrete ) giugno 2008 quando ,un inverno pesantemente infausto aveva quasi cancellato la già minima profondità presente. Nell’immediatezza il problema sembrava vedere implicati solo i gestori degli stabilimenti balneari , che si vedevano ridurre nel complesso la possibilità di ricevere la clientela del 50%(risolto in parte dal ripascimento ). La drastica diminuzione portò però ad un altro fenomeno che coinvolse tutta la città . I tanto attesi turisti quel giugno, dopo gli svariati tentativi di assicurarsi un posto all’interno di uno stabilimento ( nel quale vi trascorrono dalle 8 alle 10 ore giornaliere) ad un ennesimo “ non possiamo garantirle il posto per la mancanza di profondità” decisero giustamente di ovviare al problema cambiando meta turistica lasciando Alassio con un Giugno disastroso , con un 20% / 30% di affluenza in meno . Questa sgradevole esperienza è stata però importante per capire ancora di più quanto tutte le categorie Alassine (balneari , albergatori , commercianti, agenti immobiliari , ecc) dipendano direttamente o indirettamente , in misura maggiore o minore dalla profondità e dall’esistenza dell’arenile. Per fare un paragone , le località sciistiche sono alla pari degli stabilimenti balneari, operatori turistici spesso operanti su suolo demaniale . Spesso i comuni o le regioni affidano esosi contributi per acquistare cannoni per l’innevamento artificiale o per compiere opere svolte a richiamare il maggior numero di turisti. In questo caso la spesa di questi contributi non va ad unico vantaggio dei soli gestori dell’impianto sciistico , ma( potendo garantire una stagione sciistica di un certo livello anche quando magari non vi sono precipitazioni nevose sufficienti) va a vantaggio anche di tutti gli operatori turistici annessi e connessi (albergatori , commercianti ,ecc). In definitiva entrando in un futuro nel quale il turismo non può permettersi svarioni come quello del 2008 , vi è il bisogno di garantire che questo non accada più, con interventi mirati frutto di studi professionali su tutta la baia.
- EROSIONE PROBLEMA OGGETTIVO
La profondità dell’arenile è messa a repentaglio sempre più dall’erosione delle coste. Gli arenili sono delimitati verso mare da una linea di demarcazione (linea di riva) che, dal punto di vista morfologico, rappresenta un ambito territoriale legato ad un delicato equilibrio tra l’azione del mare e la disponibilità di sedimenti sabbiosi sulla costa. Questo equilibrio è particolarmente sensibile rispetto a fenomeni che hanno assunto una rilevanza a scala globale e che sono strutturalmente legati al nostro modello di sviluppo:
• vulnerabilità rispetto alle conseguenze dell’effetto serra (innalzamento del livello medio del mare, eventi meteo-marini di maggiore intensità);
• vulnerabilità rispetto al diminuito apporto di sedimenti da parte dei corsi d’acqua (sbarramenti, opere fluviali, difesa del suolo dall'erosione, pavimentazione superfici);
• vulnerabilità rispetto allo smantellamento delle strutture di difesa naturali per inurbamento (praterie di posidonie, sistemi dunari, vegetazione costiera autoctona);
• vulnerabilità rispetto all'inserimento di infrastrutture costiere che incidono sul trasporto litoraneo dei sedimenti (moli, porti, dighe foranee, scogliere emerse o soffolte).
Rispetto a ciascuna delle vulnerabilità citate, che nel loro insieme già comportano forti arretramenti della linea di riva con ingenti danni ambientali ed economici, occorre individuare strategie altrettanto globali e di ampio orizzonte temporale. Al giorno d’oggi ci troviamo a dover convivere con realtà che sono nate nel passato più lontano(come Alassio) e subire la concorrenza di località che invece sono nate per il turismo(si pensi a Sharm , Marsalam,ecc) senza subire alcun adattamento dovuto al trascorrere del tempo e a tutti questi fattori sopra citati ed alle situazioni sociali in costante cambiamento. Il problema va risolto prima che diventi irreversibile , per far si che Alassio continui ad essere un’importante località balneare conosciuta in tutta Europa.
I comuni limitrofi sembra che abbiano ben capito questo problema e stanno attivando , chi più o chi meno interventi per garantire una profondità dell’arenile adeguata alle necessità odierne e che vada a preservarla da questa costante e , nemmeno troppo lenta, erosione.
Alcuni esempi : Savona 2009. Lavori per il ripascimento delle spiagge nell’area Fornaci e Nattarella. Si tratta di due interventi, il primo dei quali interessa le spiagge di corso Vittorio Veneto a partire dal Molo Green fino alla spiaggia libera delle Fornaci (700 metri di ripascimento). Il secondo la zona di Zinola tra il Camping Vittoria e i Bagni La Playa. Ad essersi aggiudicata la gara per i lavori è stata l’impresa Pozzi di Genova. Il costo totale dell’opera ammonta a 800.000 euro.
Albenga,Borghetto,Ceriale,Loano,Pietra Ligure,Finale Ligure ,2010/2011. Progetto comprensoriale promosso dal Comune di Ceriale che aveva incaricato l’ing. Paolo Gaggero di effettuare uno studio di fattibilità relativo alla difesa della costa e la possibilità di effettuare un intervento di ripascimento strutturale utilizzando materiale derivato da cave sottomarine. Da tale studio era emersa la possibilità di effettuare un ripascimento strutturale sfruttando un deposito sottomarino di accumuli sabbiosi situato di fronte alla costa di Ceriale, il cui materiale è stato, in seguito ad accurate analisi, ritenuto idoneo e sufficiente per difendere il litorale dalle erosioni per circa 11 miglia.Al fine di assicurare una migliore difesa del litorale, è stata quindi avanzata l’idea di realizzare un intervento di ripascimento strutturale sul litorale dal Comune di Albenga fino al Comune di Finale Ligure, prelevando il materiale dalla cava marina individuata in precedenza. Il costo dell’opera ammonta a circa 5.000.000 di euro.
Bordighera 2010/2011. Progetto di ripascimento per tutto l’arenile di Bordighera . Il costo dell’opera ammanta a circa 2.000.000 di euro.
Tutti questi interventi da parte dei comuni limitrofi a quello di Alassio , è esemplificativo di quanta importanza viene data al problema della profondità degli arenili in quanto necessaria per lo sviluppo del turismo.
- AUMENTO DELLA QUALITA’, POCO APPLICABILE E PROBBLEMATICHE CONNESSE
Già da alcuni anni nel mondo e anche in alcune zone d’Italia l’offerta turistica che viene proposta dal complesso balneare è aumentata a dismisura, proponendo strutture organizzate , ampie e ricche di servizi. Questa evoluzione sta via via creando sempre più problemi di adeguamento alle attività balneari Alassine . Problema però di difficile soluzione poichè l’insufficiente disponibilità di superficie utilizzabile immobilizza le attività su un’offerta che rimane al di sotto di quelle proposte in altre zone d’Italia e del mondo. Il classico lettino più ombrellone inizia a non essere più sufficiente. La clientela sempre più esigente e sempre più conscia (grazie all’evoluzione dei mezzi di trasporto sempre più veloci ed economici e grazie ad internet che permette di osservare situazioni a migliaia di chilometri), sollecita inevitabilmente ad un cambiamento dedito all’innovazione e all’arricchimento dei servizi.
Alcuni stabilimenti hanno, già da alcuni anni, affrontato il problema, trovando come unica soluzione la diminuzione dei posti proposti per aumentare ,come primo servizio, lo spazio per persona (per ovviare al classico ammassamento ormai antituristico e anticommerciale) , e in seconda battuta (ma di uguale importanza) ,per crearsi la possibilità di inserire nell’offerta balneare una molteplicità di servizi ormai diventati indispensabili ( parchi giochi, zone relax, ristori,ecc). Questo tipo di proposta che coinvolge sempre più stabilimenti, poiché unica via d’uscita per rimanere competitivi ,sviluppa 2 problemi connessi:
- Vi è un aumento del prezzo dovuto all’incremento di qualità , il quale però rimane , rispetto ad altri luoghi nel quale l’offerta è la medesima o migliore, più alto. Questo però è facilmente spiegabile , uno stabilimento balneare a Rimini che ha un’ampiezza di 30m ma con una profondità di 150 m ha a disposizione 200/300 postazioni sulle quali distribuire i costi dei servizi offerti . Uno stabilimento ad Alassio della stessa ampiezza ma con una profondità che varia dai 15 ai 30 metri avrà 40/50 postazioni per ammortizzare i costi degli stessi servizi. L’ampliamento della profondità dell’arenile darebbe soluzione a questo problema del rialzo dei prezzi poiché la maggior superficie consentirebbe di mantenere lo stesso numero di postazioni disponibili aumentando però l’offerta , ma senza incrementare (se non in modo veramente limitato come accade altrove) i prezzi.
- Il secondo problema , il quale si presenterà probabilmente tra pochi anni , attiene al fatto che la soluzione utilizzata da alcuni stabilimenti balneari per ovviare al problema della qualità , una volta che avrà trovato l’approvazione degli altri stabilimenti ( i quali nel 2010 continuano a portare avanti un’offerta risalente agli anni 60) , porterà ad una riduzione del 30/40 % di ricettività , la quale avrà ripercussioni su tutti gli altri settori dell’economia alassina. Per ora i 137 stabilimenti presenti sul territorio di Alassio riescono a contenere la clientela anche nei periodi di maggior affluenza. Questo potrebbe non essere più possibile fra pochi anni, provocando un coinvolgimento di tutte quelle categorie connesse come albergatori e commercianti , che si ritroverebbero in una situazione analoga a quella del 2008(vedi su).
- POSSIBILITÀ DI DESTAGIONALIZZARE L’OFFERTA TURISTICA
Da anni si parla sempre più di destagionalizzare l’offerta turistica , cercando di fare in modo che la clientela non si concentri unicamente nel periodo estivo , ma raggiunga Alassio per periodi lunghi anche nel periodo invernale. Anche per quanto riguarda questo indirizzo , l’aumento della profondità potrebbe risultare molto
importante. Fino ad ora il programmare un’attività sull’arenile di Alassio nei periodi invernali è parso molto molto difficoltoso. Questo è dovuto alle continue mareggiate che l’inverno è solito portare con se . La scarsissima profondità disincentiva una qualsiasi iniziativa. L’apporto di profondità potrebbe dare la possibilità sia agli stabilimenti privati , ma anche eventualmente al comune tramite stabilimenti comunali, di organizzare iniziative che ad ora sono impossibili. Questo darebbe nuovi impulsi al turismo invernale . Ovviamente l’offerta dovrà essere implementata con moltissime altre iniziative del paese , poiché la concorrenza delle località sciistiche rimane insuperabile ; però la possibilità di sfruttare l’arenile 365 giorni l’anno darebbe sicuramente dei vantaggi .
Emanuele Schivo - Bagni Bernardino
Ahahahah!!!
RispondiEliminaSei alla frutta, ora pubblichi gli interventi del nostro candidato di FORZA ALASSIO per il PDL!
Grazie, non ce lo aspettavamo.
Dal mio modesto parere la destagionalizzazione non puo' avvenire certamente nel modo da Voi esposto.
RispondiEliminaSinceramente andare a pescare sabbia totalmente diversa dalla nostra e' un' assurdità e mi sembra solo una richiesta per aumentare i propri introiti... a spese di tutti...La spiaggia e' splendida adesso, mareggiate come quella di due anni fa possono capitare , e' successo un paio di volte in 30 anni a quanto risulta...
Perche' non eliminate qualche cabina in modo da far vedere il mare al turista in estate? come mai i servizi dei bagni marini sono rimasti agli inizi del '900...(basta guardare foto in bianco e nero degli stabilimenti)...? avete messo l'acqua calda...in cento anni...Qualche imprenditore virtuoso ha creato servizi alternativi come Jacuzzi, baby sitting, baby club...ma sono eccezioni rare.
Solo qualche stabilimento balneare ad Alassio offre qualche servizio,ma diciamo la verità....i servizi offerti dagli stabilimenti sono veramente pochi.
La destagionalizzazione puo' avvenire in un modo semplice e purtroppo nessuno ne' di destra, sinistra , centro ne ha ancora parlato.
Salve signor Mantellassi G. , da quanto sembra lei ha la risposta a tutti i problemi di destagionalizzazione di Alassio, quindi la invito a suggerirceli per migliorare la nostra cittadina. Come lei dice la nostra spiaggia e' già molto bella così com'è , il problema e' che le sue ridotte dimensioni non consentono di cambiare (se non con minime iniziative), come da buon osservatore a notato , l'offerta turistica degli stanilimenti. Per quanto riguarda il discorso cabine io credo che il problema possa appunto risolversi con un maggior apporto di profondità , che permetterebbe ai concessionari di posizionare le cabine perpendicolari al fronte del mare . L'eliminare cabine come propone lei sarebbe un disservizio ,e non la trovo una soluzione funzionale .Vorrei pero' redarguirla su quello da lei sostenuto per quanto riguarda il "pescare sabbia" . Io credo proprio di non aver mai specificato il come si dovrebbe operare per aumentare la profondità , poiche' non sono un tecnico , io ho solo asserito che lo trovo indispensabile per poter competere con le altre realtà turistiche che ci circondano. Per rimanere competitivi.Per le altre sue affermazioni la rimando al documento soprastante dove credo di aver spiegato abbastanza bene la problematica in questione. Cordiali saluti . Schivo Emanuele
RispondiEliminaconcordo con te Emanuele.. la tua mi sembra una buona proposta!
RispondiEliminaGent.mo Sig. Schivo Emanuele,
RispondiEliminaho appena visionato la Sua risposta al mio breve commento del Vs articolo.
Vorrei farLe notare alcune grosse discrepanze nelle Sue risposte, che trovo alquanto lacunose e senza senso:
1) Secondo Lei le ridotte dimensioni della spiaggia ( la dimensione che c'e' sempre stata quindi) = no servizio ( o poco servizio) ....e' un'affermazione ridicola...La forza di Alassio non puo' stare nella QUANTITA' , ma nella QUALITA', se Lei mi scrive così vuol dire che non ha presente che tipo di turismo si puo' fare ad Alassio.
A partire dagli Hotels e Residences (R.T.A) gli spazi sono quelli che sono. Non si puo' puntare sulla quantita' e sulla grandezza delle strutture ma sulla qualita' del servizio offerto.
2)Meno cabine = disservizio ....anche qui e' un'affermazione ridicola, io direi Meno Cabine = meno introito , nelle tasche dei possessori degli stabilimenti.
Ma così puo' essere anche per un albergatore creare (anziche' 2 monolocali o tre camere ad esempio) un baby club con servizio baby sitting.
Eliminare 3 cabine permetterebbe a chi cammina sul fronte mare la possibilita' di vedere il mare .... Qualsiasi affermazione contraria a questo e' ridicola.
3)il vecchio progetto era quello di andare a prendere sabbia di fiume, ma sono soluzioni non definitive.
Parlando con persone che lavorano a Dubai sembra che i tecnoreef abbiano fatto miracoli per l'allungamento dell'arenile .
4) Il fatto che io dica che la destagionalizzazione non possa avvenire tramite l'allungamento della spiaggia e' un fatto logico.
5) Per "destagionalizzare" la stagione dobbiamo riportare ad Alassio i turisti stranieri.
Come?
Possiamo avere due soluzioni, una nel breve e una nel medio termine:
- Medio termine= allungamento della pista di Villanova di 300 metri ... in modo che possano atterrare gli aeri 737 low cost di compagnie come Ryanair e EasyJet.
- Breve termine= fornirsi di 3-4 bus con sponsorizzazione Easyjet per portare il turista straniero da Nizza alle varie localita' della provincia di SV.
Riuscire ad avere un aeroporto funzionante per i low cost risolverebbe ogni problema di destagionalizzazione.
Inoltre a seguire :
- miglioramento dell'offerta degli stabilimenti, ristoranti, alberghi.
- tourist guides e guest books di forte impatto marketing
- creazione pacchetti culturali, sportivi , terapici e di divertimento per il turista
- creare consorzio tra diversi paesi per migliorare l'offerta al Turista
- Depuratore fondamentale per il futuro = mare pulito
- Creare pista ciclabile in corso Dante
- salvaguardare collina
Basta studiare, visionare , imparare dagli altri. Noi in Liguria siamo all'eta' della pietra a livello di Turismo, purtroppo in Regione pensano che il Turismo sia ancora un flusso naturale , invece non e' piu' così.
Siamo fortunati perche' abbiamo il turismo di VICINANZA ( Torino-Milano) .
P.s. a notato....ci vuole l'H :)
Salve Mantellassi G.,vedo purtroppo , con molto dispiacere , che lei , come altri in Alassio, parlate delle spiagge senza conoscere i reali problemi che vi sono . Se lei mi dice che i concessionari vorrebbero più superficie per poter fare maggior introiti significa che non ha ben presente il problema :
RispondiElimina1) continua a non leggere quello che vi è scritto sul documento , perchè io continuo a ripeterlo che se , tutti gli stabilimenti eliminassero metà dei posti disponibili per aumentare la qualità (e ad ora è l'unico modo possibile) è palese che nei periodi di maggiore affluenza, non vi sarebbe posto per tutti, poichè già con la situazione attuale siamo al limite.
2)se improvvisamente la profondità della superficie dell'arenile di Alassio si allungasse a dismisura , come lei stesso fa notare le struttere che dovrebbero ospitare tutto questo surplus di clientela ad Alassio non vi sono , perchè come dice lei e come tutti sosteniamo ,Alassio deve puntare sulla qualità perchè non vi sono spazi per la quantità.Quindi detto in modo esplicito , anche se uno stabilimento triplicasse i posti disponibili , se poi la clientela non sa dove andare a dormire , se li tiene tutti vuoti. Ed è per questo che io continuo a ripetere che lo si farebbe per un discorso di adeguamento , ora impossibile , alle realtà che ci circondano che non devono lottare in stagione con un'ampiezza che da un giorno all'altro varia da 20/22m a 7/9 m (parlo di cose reali vissute sulla mia persona anche lo scorso anno).
3) Sul discorso cabine mi cadono le braccia. Perchè proprio lei continua a sostenere la necessità di puntare sulla qualità e cosa mi propone di eliminare cabine?(tra le altre cose le cabine sono l'introito meno significativo per uno stabilimento).Lei vorrebbe distribuire tutta la clientela su massimo 4/5/6 cabine per ogni stabilimento ? mi sembra allora di ritornare non agli anni 60 ma ancora prima . Ormai moltissimi clienti vogliono (poichè altrove dove ne hanno la possibiltà in termini di spazio è una cosa normale), per poter venire ad Alassio ,( e sottolineo il poter venire) un pacchetto che comprenda anche la cabina privata.E noi cosa facciamo per aumentare la qualità ? togliamo cabine , ma dai !!! Il problema cabine va risolto in altri modi , ad esempio come ho proposto nel mio commento precedente.
3)Vorrei far notare comunque una cosa , anche se l'allungamento dell'arenile portasse più clientela alle spiagge ( e non lo trovo come ho già detto ne possibile , ne di particolare importanza), vorrebbe dire che vi sarebbe più clientela per tutti , e non credo che sia un male.Le persone dovranno mangiare , dormire , fare shopping , comprare magari casa , ecc . Quindi la trovo una polemica inutile e controproducente.
Per il resto sono completamente daccordo con lei per tutto il discorso sull'areoporto , stranieri, ecc.
Io credo che comunque se vi fosse un'arenile più lungo si potrebbe sfruttare in qualche modo , con un po' di iniziative personali o per mezzo del comune, la nostra spiaggia anche nei mesi invernali per farla diventare un possibile richiamo turistico.
In ultimo vorrei che si cercasse di creare ,abbattendo un po' quelli che sono i pregiudizi reciproci , un dialogo costruttivo tra categorie (stabilimenti , albergatori , commercianti ,ecc) che non si fermi sempre difronte a mediocri e superficiali valutazioni.
Sono sicuro che per ogni attività svolta vi siano miriadi di probblemi che solo chi svolge quell'attività conosce.Quindi non ci mettiamo a parlare di cose che non si conoscono.
Io so di non sapere!
Schivo Emanuele
Caro sig.Mantellassi
RispondiEliminaSono un concessionario di uno dei tanti stabilimenti balneari di Alassio, con un'esperienza decennale alle spalle visto che ci sono nato e le posso assicurare che "qualche cabina in meno" non è un servizio di qualità ne tantomeno un minore introito per noi, ma un disservizio, le faccio il mio esempio: visto che la maggior parte delle cabine da me in gestione sono a rotazione, ben pochi (visto i tempi che corrono) pretendono la cabina privata, quindi invece che 5 famiglie in una cabina sarebbero costretti ad essere il doppio. Seconda cosa l'allungamento dell'arenile io lo vedo come un servizio di qualità, per il semplice motivo che mettere 3 file di ombrelloni in più sarebbe un'assurdo visto che se tutti facessero così sarebbe un'ardua impresa riempire lo stabilimento, invece, per come la vedo io, apporterebbe spazio per la "qualità": tavoli per giocare a carte, spazi per i bambini, spazi per attività ludiche di grandi e piccini, e non mi dica "potete levare degli ombrelloni" per fare ciò, perchè se tutti levassero 2 file la gente poi dove la mandiamo a prendere il sole?
Penso che il numero di ombrelloni ad alassio sia giusto per la gente che riusciamo ad ospitare, lo spazio invece è troppo poco per offrire quel servizio di "qualità" di cui parlava lei nel suo intervento.
Sono invece d'accordo con lei per quello che riguarda le sue proposte per il turismo fuori stagione, aggiungerei una collaborazione con la "via del gusto" che attira tantissimo i turisti stranieri nel nostro entroterra, e una sera alla settimana un'orchestra in piazza partigiani, come quelle di radio zeta, per accontentare i nostri clienti più in la con l'età che, aihmè, lamentano la mancanza di una balera ad Alassio.
Mi scuso se il mio intervento è simile a quello del mio collega Ernesto Schivo ma visto che si parla di spiaggia è giusto sentire i pareri di chi la spiaggia la vive (e ne conosce i reali problemi), e non solo di quelli che ne vogliono sparlare.
Grazie
Antonio Garello
Mi scuso ho scritto Ernesto Schivo ma volevo scrivere Emanuele Schivo
RispondiEliminaAntonio Garello
Ha fatto benissimo Antonio ad esprimere la sua visione dell'argomento . E' importante che si portino a conoscere i veri problemi che vi sono legati all'arenile ed alla gestione degli stabilimenti balneari di Alassio ai giorni nostri.
RispondiEliminaIl fatto che il suo intervento sia simile al mio conferma che i problemi che ho riportato sono condivisi da chi come noi vive a stretto contatto per molti mesi l'anno con l'arenile. Problemi che sempre piu' daranno gravi rupercussioni su tutto il comprensorio Alassino. Ribadisco che e' di fondamentale urgenza l'ampliamento dell'arenile per permettere alle attivita' presenti su di esso ed intorno ad esso ,di adeguarsi ,in termini di competitività , alle realtà mondiali che sempre piu' trovano sviluppo. Il non adeguamento potrebbe portare ad una graduale perdita di consensi turistici che danneggerebbero forse irrimediabilmente tutte le attivita' presenti sul territorio.
Quindi grazie Antonio e a tutti coloro che vorranno dire la loro per far si che il turismo ad Alassio non si avvii ad un lento declino.
Schivo Emanuele
Fa` piacere sentire che qualcuno che si propone per governare abbia capito che le spiagge diano utile non solo a chi le gestisce, ma all'intera comunita`.
RispondiEliminaPurtroppo spesso, l'ignoranza e l'ingiustificata invidia di tanta gente, fa` si che eventi nefasti come la catastrofica mareggiata del dicembre 2008, diventino motivo di gaudio.
Arenili piu` grandi non significano necessariamente piu` lettini e ombrelloni, ma piu` spazio fra questi, quindi piu` comodita` per i clienti e piu` spazio per organizzare attivita` ludiche, sportive, terapiche.
Migliori servizi significano maggiore competitivita`, ovvero maggiori introiti per l'intero settore turistico.
Anche i bagnini si sono evoluti, ma forse tanti non se ne sono accorti, o fanno finta di non accorgersene...
Un collega laiguegliese.
OK, TAGLIAMO LA TESTA AL TORO. ALLUNGHIAMO L'ARENILE E DIAMO LE DISTANZE OBBLIGATORIE MINIME TRA UN OMBRELLONE E L'ALTRO, MOLTO PIU' DEI MISERI 3 METRI DI OGGI. PRETENDIAMO POI IL CONTROLLO DA PARTE DELLA GUARDIA COSTIERA, IN MODO CHE NON VI SIA LA TENTAZIONE DI RADDOPPIARE I LETTINI STIPANDO I CLIENTI COME SARDINE IN SCATOLA. ALMENO QUESTO CONTROLLO, VISTO CHE NON AVETE PIU' L'OBBLIGO DELLA RICEVUTA FISCALE( CHE TUTTE LE ALTRE CATEGORIE DI COMMERCIO E DI SERVIZI HANNO), E NESSUNO VI PUO' CONTROLLARE GLI INCASSI!
RispondiEliminaFondamentale per garantire una qualità del turismo degna di qualsiasi meta turistica di una certa caratura . Come membro del direttivo sono anni che l'associazione bagni marini continua a sostenere che l'allungamento dell'arenile non e' finalizzato al mettere piu' lettini come pensano alcuni , ma unicamente a consentire uno spazio per persona maggiore e la possibilità di aumentare i servizi. Darebbe inoltre la possibilita' di disporre in modo differente le cabine nelle zone centrali , discorso ora non affrontabile .Se per tranquillità di tutti si vuole imporre una metratura minima , siamo piu' che d'accordo , sempre che sia proporzionata alla profondità dell'arenile. Sul discorso delle ricevute gli stabilimenti sono sottoposti a studio di settore e credo proprio che di controlli ve ne siano in uguale numero alle altre attivita' .
RispondiEliminaSchivo Emanuele