La situazione attuale del PDL Alassino, che si trova nell'incapacità di esprimere un candidato alla carica di Sindaco di Alassio, è l'attestazione, se ancora ce ne fosse stato bisogno, di 10 anni fallimentari per l'amministrazione Melgrati. L'abitudine di dire si a tutti per non scontentare nessuno, tanto cara all'ex sindaco Melgrati, che è stata causa di enormi disastri per Alassio è ora causa di duelli all'arma bianca in casa PDL, con quattro candidati che si sentono tutti in diritto di avanzare pretese e riscuotere quanto promesso dal "principe degli indagati". Sondaggi farsa, commissariamenti, riunioni burrascose, attesa del Verbo che giunge da Imperia nulla è servito a sbloccare una situazione grottesca e sintomatica di un PDL diviso e allo sbando. L'unica cosa che unisce tutti è l'assoluta volontà di perpetuare il loro potere e per farlo, il loro "principe degli indagati" in testa, sono disposti a tutto anche a rinunciare ad una candidatura che fino a poche settimane dichiaravano ai quattro venti essere "cosa loro". Questa amministrazione ad alta densità di indagati, vista l'impossibilità di mettersi d'accordo, sta pensando infatti di ricrearsi una verginità politica cercando una faccia pulita dietro cui mascherarsi, ma è certamente a tutti gli effetti un tentativo disperato e maldestro, l'imponente ombra di Melgrati e dei suoi accoliti è difficile da nascondere e gli Alassini sono abbastanza intelligenti da capire che non basta un maquillage dell'ultimo momento per cancellare anni di malgoverno, clientelismo e abbandono della Città.
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