La candidatura di Luca Villani a sindaco nasce nel segno più deleterio della spartizione partitica del potere, esattamente sulla line di quelle che stata la gestione Melgrati, che in effetti è il vero beneficiario di questa candidatura debole. Infatti per tentare far quadrare le cose in casa PDL si è messo le mani sulle disastratissime Società Comunali non già per tentare di risollevarle ma per sistemare alcune pedine utili alla candidatura. Così alla presidenza della SCA è stato riconfermato per tre anni Roberto Socco, con assoluto disprezzo di quello che potrebbe essere il parere della cittadinanza e di fatto impegnando la futura amministrazione che se vorrà liberarsi di questo personaggio, come certamente lo vorrà, dovrà fare ricorso alle carte bollate. E pensare che la Commissione Bilancio del Comune di Alassio, presieduta dallo stesso Villani aveva deliberato di rinnovare la carica a Socco solo per i mesi mancanti alle elezioni. Questo testimonia di una grande incoerenza e di una assoluta mancanza di autonomia di Villani, ostaggio dei giochi di potere del PDL. E la ciliegina sulla torta viene dalla ventilata nomina a presidente della Società Bagni di Mare (SBM), società che già aveva portato il segretario della Lega Nord di Alassio, Corrado Barbero, a essere iscritto nel registro degli indagati, di Patrizia Mordente, quale prezzo da pagare per l'appoggio a Villani da parte del gruppo facente capo a Gianpaolo Fracchia. Non c'è che dire un inizio promettente per chi si propone nel nome di un molto presunto rinnovamento, un inizio in cui l'invadenza della partitocrazia nelle scelte amministrative è assolutamente scandaloso. E gli Alassini pagano!
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